Quando si progettano etichette, uno degli aspetti più importanti da considerare è la loro leggibilità. La dimensione della scritta sulle etichette deve essere adeguata alla distanza di lettura. Questo garantisce che le informazioni siano chiare. Inoltre, devono essere facilmente comprensibili. Ma come si sceglie la dimensione giusta? Vediamolo insieme.

La relazione tra dimensione del testo e distanza di lettura
Un principio base della leggibilità è che più l’osservatore è distante, più grande deve essere il testo. Diverse ricerche e standard di design suggeriscono delle proporzioni ideali tra altezza delle lettere e distanza di lettura. Una formula semplice per calcolare l’altezza minima delle lettere è:
Altezza della lettera (mm) = Distanza di lettura (m) × 3,5
Ad esempio, se l’etichetta deve essere letta da 2 metri di distanza. L’altezza minima delle lettere dovrebbe essere di circa 7 mm.
Considerazioni pratiche
Oltre alla distanza, ci sono altri fattori da tenere in considerazione:
- Illuminazione: L’illuminazione gioca un ruolo cruciale nella leggibilità. In ambienti poco illuminati, le scritte piccole possono risultare difficili da distinguere. È consigliabile aumentare la dimensione del testo per compensare. Al contrario, una luce troppo intensa può causare abbagliamento. Anche i riflessi possono rendere difficile la lettura di testi di dimensioni adeguate. Per questo motivo, è fondamentale valutare le condizioni di luce del luogo. Se possibile, scegliere materiali antiriflesso per migliorarne la visibilità.
- Contrasto: Il contrasto tra il colore del testo e quello dello sfondo è essenziale per la leggibilità. Una scritta nera su sfondo bianco è molto più leggibile. Questo è vero rispetto a una scritta grigia su uno sfondo scuro. Anche i colori vivaci possono migliorare la visibilità. Tuttavia, è importante evitare combinazioni che affaticano gli occhi. Un esempio è il rosso su verde. Un buon contrasto permette di distinguere chiaramente le lettere anche a distanza, facilitando una lettura rapida ed efficace.
- Carattere tipografico: La scelta del carattere tipografico è fondamentale per garantire la leggibilità delle etichette. Font semplici, lineari e privi di decorazioni come Arial, Helvetica o Verdana sono molto più leggibili. Risultano più chiari rispetto a caratteri elaborati o corsivi. È anche importante considerare lo spessore delle lettere. Caratteri troppo sottili potrebbero risultare difficili da vedere a distanza o in condizioni di scarsa illuminazione. D’altro canto, caratteri troppo spessi possono creare un effetto di “affollamento” visivo. La coerenza nell’uso dello stesso carattere contribuisce inoltre a un aspetto professionale e ordinato delle etichette.
- Spaziatura: La spaziatura è un elemento spesso sottovalutato ma cruciale per la leggibilità. Una corretta interlinea (distanza tra le righe) evita che il testo appaia troppo denso o troppo disperso. Una giusta distanza tra le lettere (kerning) assicura che ogni carattere sia chiaramente distinguibile. Anche la spaziatura tra le parole è importante. Mantiene una lettura fluida. Questo è particolarmente vero quando le etichette devono essere lette rapidamente da una certa distanza.
Esempi pratici
- Etichette per scaffali: Lettere alte almeno 10-15 mm per essere lette da 3-4 metri.
- Cartelli segnaletici: Testi di 50-100 mm per distanze di 10-20 metri.
- Etichette di prodotto: Dipende dalla vicinanza, ma spesso bastano lettere di 3-5 mm.
Conclusione
Scegliere la dimensione giusta delle etichette non è solo una questione estetica, ma funzionale. Tenere conto della distanza di lettura e degli altri fattori di leggibilità aiuta a creare etichette efficaci e professionali. Prima di stampare, fate delle prove di lettura per essere certi che il risultato sia ottimale. Buona stampa!